Boxe birmana: il Lethwei. Kickboxing Myanmar

Myanmar: storia del Lethwei

Il Lethwei, nome originale della boxe in Birmania, è un'antica arte marziale risalente al III secolo che nacque dall'esigenza difensiva dei monaci dell’epoca. Inizialmente praticato tra i differenti gruppi etnici o tribali che si sfidavano in combattimenti violentissimi e senza regole, il Lethwei divenne rapidamente una pratica molto popolare in Birmania, allargata ad una platea sempre più vasta. In particolare ebbe un’importante diffusione in tutto il Paese intorno all’XI secolo sotto la dominazione Anawrahta.

Pur non avendo molte similitudini con le altre "discipline orientali", il Lethwei ha origini comuni con il Pradal Serey cambogiano e il Muay Thai Boran thailandese.

Considerato un “pugilato marziale praticato a mani e piedi nudi”, utilizzava parte delle tecniche di combattimento degli antichi guerrieri birmani, mescolati a comportamenti animali. L’incontro avveniva all'interno di un cerchio sotto la direzione di due arbitri dove la lotta, intervallata da lunghi riposi, poteva durare per ore.

Attualmente il Lethwei originale è ancora combattuto nei villaggi birmani. Pochi infatti sono gli elementi moderni inseriti come il semplice uso di un ring o la protezione per i genitali e per i denti.

Ancora oggi il combattimento vero e proprio viene preceduto e seguito da alcune fasi rituali. Il Lethwei-yei o Letthwei-yay è la danza guerriera che apre l’incontro come segno di abilità e coraggio: i combattenti alla fine si battono le mani sulle spalle opposte indicando che sono pronti a combattere. Ne segue il Let-Khamaungnkhat, il rito di presentazione delle armi fisiche che verranno usate dal pugile durante tutto l’incontro. La presentazione avviene dall'alto al basso, battendo la mano aperta sull'arto opposto, nell'ordine: mani, gomiti, ginocchia e piedi. A combattimento terminato, sarà invece il solo vincitore a mostrare una danza di chiusura.

La versione sportiva del Lethwei è il “Bando Kickboxing”. Chiamata così a partire dagli anni sessanta, il termine significa “pugilato birmano a quattro mani”. Il Bando kickboxing ha ormai avuto una larga diffusione in Occidente. In alcuni Paesi sono state istituite federazioni della disciplina come nel caso della Francia (Federazione francese di Bando Pugilato Birmano) e degli Stati Uniti (Federazione dell'America del Nord di Bando).
Rispetto alla versione originale, nel Bando Kickboxing sono state introdotte le regole del pugilato moderno per quanto concerne le protezioni (uso dei paradenti, protezione dei genitali e guanti). I combattimenti avvengono all'interno di un ring, suddivisi in round e diretti da due arbitri per poter seguire meglio le fasi del match e dividere i contendenti. I combattenti alla fine del match vengono valutati inoltre da sei giudici.

Tecniche e strategie

Le tecniche si fondano su tre fattori principali: armi, scopi e distanze del combattimento.
“È possibile usare tutte le parti del corpo come arma di percussione e proiezione: il cranio, i pugni, i gomiti, le ginocchia e i piedi. In particolare gomiti e ginocchia sono le armi più funzionali al combattimento e per questo vengono continuamente usate durante l'incontro”.
L'obiettivo è ricercare continuamente la percussione nell'insieme della figura dell'avversario. Le tre distanze da gestire sono: distanza lunga del calcio, distanza media del pugno, gomito e ginocchia e la distanza corta nel corpo a corpo, proiezioni e prese di lotta.
Le strategie di combattimento sono relativamente semplici: colpire le armi dell'avversario prima di rivolgersi alla figura, procurando per esempio una scossa nel muscolo con una testata e allo stesso tempo infliggere un pugno circolare oppure partire con una percussione sugli arti inferiori per poi sferrare un attacco con calcio circolare sul baricentro del corpo dell'avversario.
I colpi devono essere vicini tra loro, in modo da generare una percussione immediata e più efficace sull’avversario.Si riconoscono inoltre diverse strategie di combattimento del mondo animale come l’attacco alle parti inferiori tipico del cinghiale, il colpo alle braccia, simile ad una zampata della pantera, nell’intento di aprirsi un varco per un attacco frontale o un calcio rotativo al volto a imitazione del comportamento della tigre. Tecniche di marcia su scala, testate e sbilanciamenti uniti a colpi volanti e grande velocità d'esecuzione rendono i combattimenti altamente spettacolari.
La lotta è piuttosto dura. È persino permesso colpire l’avversario mentre sta cadendo o è al tappeto, fino all'arrivo dell'arbitro che separa i due combattenti.

Round e durata del Combattimento

Nel Lewthwai moderno i combattimenti vengono organizzati su 5 riprese di 3 minuti cadauna, tra una round e l’altro ci sono 2 minuti di intervallo.

Dove vedere, dove praticare la Kick Boxing in Birmania?

A Yangon si trovano scuole di boxe birmana per principianti e per più esperti. Un famoso insegnante è Lone Chaw, tre volte campione della disciplina in Myanmar.
Sarà difficile trovare scuole con insegnanti che parlano inglese o, ancor più, italiano: l’apprendimento sarà quindi per lo più pratico e molto intenso!

Per chi invece non volesse cimentarsi in questa disciplina ma desiderasse semplicemente assistere ad un match, al Thein Byu Indoor Stadium di Yangon sarà possibile prenotare un posto per godersi l’incontro da spettatore!

Spettacolari e cruenti combattimenti clandestini vengono organizzati abbastanza frequentemente in prossimità dei confini Birmani e Thailandesi, soprattutto in vicinanza del Thingyan (ultimo dell’anno Birmano) e del Songkran (ultimo dell’anno Thai), la Festa dell’Acqua che cade principalmente nelle prime due settimane di Aprile. Forti somme di denaro vengono scommesse sui pretendenti. I combattimenti sono molto violenti, tutti i colpi sono permessi, vince chi tra i due lottatori rimane in piedi.
Difficilissimo assistere, per farlo bisogna avere ottime conoscenze e disporre di ingenti somme di denaro da poter puntare!

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