Indonesia. Guida Viaggio
Vacanza in Indonesia: la Terra dei Fuochi
L’Indonesia, nota anche come Repubblica di Indonesia, rappresenta lo Stato-arcipelago più grande al mondo. Si estende da ovest verso est lungo l’Equatore per oltre 5400 km da Sabang, nell’isola di Sumatra, a Merauke, a sud di Papua.
Il numero delle isole non è stato ancora ben definito. Secondo una ricerca della CIA se ne contano 17508, mentre l’Istituto Nazionale di Aeronautica e dello Spazio indonesiano ne avrebbe contate 18306. Solo una parte di queste sono abitate e 8844 non hanno un nome.
Le isole sono raggruppate in diversi arcipelaghi: le Isole della Sonda suddivise fra Grandi Isole della Sonda (Borneo, Sumatra, Java e Sulawesi, le quattro più grandi dell’Indonesia in termini di estensione) e le Piccole Isole della Sonda (situate a est di Giava e comprendenti le isole di Bali, Lombok, Flores e altre minori); le Molucche, un gruppo di un migliaio di isole a est di Sulawesi e a ovest di Nuova Guinea; Nuova Guinea, l’arcipelago più orientale, tra cui ricordiamo le isole di Papua, Papua Occidentale e Papua Nuova Guinea.
L’indonesia è chiamata anche la “Terra dei Fuochi”, sono tantissimi i vulcani presenti nelle isole indonesiane di cui circa 150 ancora attivi.
La Capitale Giacarta
"Jakarta la Capitale dell’Indonesia", centro politico amministrativo dell’Indonesia, si trova nell’Isola di Giava (o Java), ad oggi conta circa 15 milioni di abitanti in vertiginosa crescita.
I confini
Alcune delle migliaia di isole che fanno parte del territorio indonesiano sono condivise con altri Stati. A tal proposito l’Indonesia confina con la Malesia nell’isola del Borneo, con Papua Nuova Guinea nell’isola di Nuova Guinea e con Timor Est nell’isola di Timor. L’arco di isole tra l’Asia sudorientale e l’Oceania, determina il confine tra l’Oceano Indiano e l’Oceano Pacifico.
Il clima
Il clima dell’Indonesia è generalmente caratterizzato da alte temperature (minime 22/25° C e massime 30/32° C) ed è condizionato dai venti monsonici. Il clima va da prevalentemente equatoriale, con piogge presenti quasi tutto l’anno, a tropicale, con una più netta alternanza tra una stagione umida e una stagione con piogge da moderate a scarse. Fatta eccezione per Maluku e Papua, “i mesi che vanno da maggio a settembre sono i migliori per un viaggio in Indonesia”.
In particolare a maggio, giugno e settembre si trovano le condizioni più favorevoli nell’isola di Giava, Bali e Lombok (clima non troppo umido). Aprile e ottobre sono consigliati per visitare Maluku e Papua.
Popolazione
Con una popolazione stimata superiore ai 280 milioni di abitanti, l’Indonesia è uno degli Stati più popolosi del mondo, preceduto solo da Cina, India, Stati Uniti e Brasile. La popolazione si concentra in particolare a Giava e nelle grandi metropoli, dove la densità raggiunge anche gli 800 abitanti/mq.
Sono presenti circa 300 diverse etnie con lingue e culture proprie. Il numero così elevato di etnie è legato ad una storia lunga e complessa di migrazioni. Intorno al II millennio a.C. arrivarono dalla Cina meridionale i protomalesi, come i Dayak e Murut aventi un’organizzazione sociale primitiva, nel I millennio a.C. i deuteromalesi, con conoscenze più raffinate nella lavorazione dei metalli e nella tessitura. Nel continente già si trovavano popolazioni austro-asiatiche come i Mon e i Khmer, a loro volta provenienti dall’Asia centrale e dalla Cina meridionale. In questo quadro etnico si inserirono successivamente influenze europee, arabe, persiane, indiane e malesi.
La lingua
Le lingue parlate nell’arcipelago sono 726. La lingua ufficiale dal 1945 è il Bahasa Indonesia. Ma, risulta essere la lingua madre solo per il 7% della popolazione e viene usata in ambito economico, amministrativo e nelle scuole. Si tratta di una variante del malese con cui ha molte somiglianze.
Bandiera dell’Indonesia
La bandiera è composta da due bande di uguale dimensione sovrapposte orizzontalmente: rossa in alto e bianca in basso. Risalente al XIII sec., l’Impero Majapahit la usava come vessillo. All’epoca i colori rosso e bianco erano considerati sacri. Con il nome indonesiano di Sang Saka (= maestoso bicolore) Merah Putih (= rosso bianco) fu ripresa in uso dagli studenti e dai nazionalisti all’inizio del XX secolo come espressione di rivolta contro gli olandesi che dominavano il territorio indonesiano dal XVIII secolo. Fu in seguito adottata ufficialmente dalla Repubblica nel 1945: al rosso fu attribuito il significato di coraggio e al bianco quello di giustizia e purezza.
Valuta e cambio
La moneta dell’Indonesia è la Rupia (Rp). Molti esercizi commerciali e strutture legate al turismo accettano anche i dollari statunitensi e l’euro.
Le carte di credito (Visa e MasterCard le principali) vengono accettate in alberghi e resort di medio/alta categoria, agenzie di viaggio e negozi di lusso delle zone più turistiche dell’Indonesia. La commissione applicata solitamente è del 3%.
Visto di soggiorno per l’Indonesia
I cittadini italiani, con passaporto valido almeno sei mesi, al momento dell’ingresso nel Paese sono esenti dal visto solo se intendono rimanere per non più di 30 giorni. Ma attenzione, la normativa a riguardo cambia molto spesso, è quindi consigliato rivolgersi all’Ambasciata Indonesiama in Italia per avere tutte le informazioni e gli aggiornamenti necessari.
Religione
Circa l’87% della popolazione indonesiana è di religione musulmana. Il resto della popolazione professa la religione protestante (circa il 7%), cattolica (quasi il 3%), indù (1-2%) e buddista (meno dell’1%). Insieme al confucianesimo, le sei religioni succitate sono le uniche ad essere riconosciute ufficialmente, lo Stato si dichiara laico e garantisce la libertà di culto.
Inquadramento politico
L’Indonesia è una Repubblica.
Inizialmente colonia olandese, riuscì ad ottenere l’indipendenza nel ’49 quando le truppe dell’Olanda si ritirarono definitivamente dal territorio indonesiano. La linea politica del primo Presidente della Repubblica, Ahmed Sukarno, però portò ad un colpo di stato nel 1965 quando il potere venne assunto dai militari capeggiati da Mohamed Suharto che assunse la carica di Presidente fino al 1998. Solo nel 1999 iniziò un processo di transizione verso la democrazia con Abdurrahman Wahid (rimosso poco dopo dall’incarico per corruzione) e nel 2001 con la conseguente nomina a Presidente della Repubblica di Megawati Suukarnoputri, figlia di Sukarno. Ancora oggi, in base alla Costituzione emendata ne 1998-99, il Presidente della Repubblica, anche capo del governo, è eletto ogni 5 anni per suffragio diretto.
Economia dell’Indonesia
Dal 2009 l’economia ha subito un sensibile rallentamento. Per ovviare al problema, nel 2016, il governo ha deciso di aprire molti settori ai capitali provenienti dall’estero necessari a sostenere il nuovo piano di investimenti in infrastrutture che punta in particolare al settore energetico.
L’agricoltura rappresenta il settore primario, praticata soprattutto nell’isola di Giava. Principalmente si coltivano riso, mais, manioca e patate dolci. Importante è anche la coltivazione su ampia scala di palma da olio, canna da zucchero, caucciù, tè, banani, caffè e cacao.
Nelle altre isole invece è diffuso l’allevamento di bovini e, nonostante il Paese sia a prevalenza musulmana, anche l’allevamento di suini è piuttosto sviluppato.
L’Indonesia inoltre, è ricca di greggio e gas naturale. Numerosi sono i pozzi e i punti di estrazione nel Borneo e a Sumatra.
Sul territorio indonesiano sono presenti anche ricchi giacimenti di stagno, rame, bauxite, oro e argento. Di conseguenza è piuttosto sviluppata l’industria siderurgica e metallurgica (Palembang, Kualatanjung e Padang), di raffinazione del petrolio (nel Borneo e Sumatra), l’industria chimica (stabilimenti a Palembang e Cilacap) e stabilimenti di lavorazione del cemento.
Di notevole importanza è anche la filatura del cotone e la lavorazione di carta e sigarette.
A Giacarta e a Surabaya sono inoltre presenti centri di produzione e montaggio di autoveicoli.
Inoltre, "il governo Indonesiano ha capito l’importanza del turismo", imparando da Bali che ogni anno conto un numero elevato di visatori e rappresenta la parte dell'Indonesia più sviluppata e benestante.
Nonostante la maggior parte delle Isole Indonesiane sia ancora selvaggia, i trasferimenti navali difficoltosi e con poche partenze settimanali, oggi diverse compagnie aeree garantiscono gli spostamenti da una parte all'altra del Paese, i turisti iniziano ad arrivare numerosi.
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